Il prossimo anno, il mondo del lavoro vedrà un cambiamento significativo con l’introduzione di agevolazioni contributive sotto forma di sgravi del 50% sui contributi per le nuove assunzioni di donne.
L’obiettivo principale di questa iniziativa è favorire la parità occupazionale tra uomini e donne, riducendo le disparità occupazionali rispetto alla media del 2022, che è stata del 9,8%. Questo dato, se confrontato con il 9,5% del 2021, dimostra un leggero aumento.
Il decreto n. 365/2023, consultabile sul sito ufficiale del Ministero del Lavoro nella sezione Pubblicità Legale, stabilisce chiaramente i settori e le professioni che godranno di tali agevolazioni.
In particolare l’agevolazione è prevista nei confronti dei comparti lavorativi che presentano una disparità occupazionale di genere superiore al 25%, considerando una soglia minima del 12,2%.
L’incentivo, rappresentato da uno sgravio del 50% dei contributi dovuti dal datore di lavoro, si applica a diverse tipologie di assunzioni:
Questi benefici non riguardano solo le assunzioni a tempo pieno, ma sono estesi anche a contratti a tempo parziale e a scopo di somministrazione di lavoro. Tuttavia, è importante sottolineare che non si applicano ai rapporti di lavoro ripartito, domestico (come colf e badanti) o intermittente (a chiamata).
I destinatari di queste agevolazioni sono ampi e includono datori di lavoro, imprese e professionisti, nonché cooperative di lavoro.